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Ritorni

( in the crooks of your body ) Ed eccomi di nuovo qui, per vostra sfortuna. Torno in quel modo inaspettato, improvvisamente come se fossi un lampo a ciel sereno ma di lampo ho ben poco ne la velocità ne la grazia dell’elemento. Torno e con difficoltà mi rimetto a scrivere – e come detto in passato – di questa vita, di questi cambiamenti, delle mie passioni, dei miei interessi e come nel passato ancora non so benissimo dove porterà questa strada  ma sicuramente da qualche parte porterà. Sono passati due anni, giorni e mesi che mi hanno cambiamento profondamente, completamente. Due anni che sento pesantemente sulle spalle, due anni che hanno dato come risultato la mia difficoltà nel guardarmi allo specchio. Ho perso molto, amicizie che credevo solide, uniche e speciali e non so se avete presente voi, parlo di quelle amicizie che ti porti da una vita dietro, parlo di quelle persone che hanno affrontato qualsiasi cosa con te, di quelle che basta veramente solo uno sguardo per intendersi, per capirsi, per parlarsi.  Quelle amicizie che quando le perdi in maniera definitiva lasciano voragini dentro il cuore, buchi neri, pozzi profondi che difficilmente possono essere riempiti.  La difficoltà di capire se sei stata te il problema o loro, di capire se c’è qualcosa che non va in te e capire poi che stai camminando con i tuoi piedi sul sentiero della vita, voltarti indietro e vederle li ferme, al bivio o vederle su strade parallele ma che adesso non s’incontrano. Capire che la vita è anche questo, di nuove partenze e di ‘ arrivederci’. C’è che in questi due anni quello che ho tenuto dentro, emozioni, dolori, paure e ansie sono uscite fuori tutte insieme. Sono esplose più distruttive di bombe atomiche ed ho conosciuto come la mente umana è così fragile, di quanto l’uomo alla fine cammini su un equilibrio davvero instabile. Ho sentito la terra tremare sotto i piedi, il cuore avere vertigini e la mente offuscata dal panico. Per la prima volta nella mia vita mi sono dovuta fermare e analizzarmi, fermarmi e per la prima volta smettere di fingere, fingere a me stessa. Fermarmi e tirare fuori mostri, dubbi e insoddisfazioni che ho sempre represso. Dentro c’era un Vaso di Pandora. Ho dovuto accettare che sono fragile anche io, forse fin troppo. Ho smantellato i muri intorno al mio cuore e alla mia anima e mi sono ricostruita, partendo da zero con pazienza e ancora adesso sono qui che combatto contro questo mostro che da dentro mi stringe, questo mostro che vuole condizionarti la vita e che affronto con coraggio e forza. Sono qui, con le difficoltà di una ventiduenne, con questa nuova me stessa che non conosco ma che nelle pieghe rivedo delle caratteristiche, delle passioni che non potranno mai svanire, morire. Il bisogno di scrivere, di leggere, di guardare oltre la mia siepe e abbracciare il mondo, fondersi con questo per sentirsi un tutt’uno. Siamo tornate e speriamo, più forti di prima o per voi, spero, un pochino più interessanti. ( I find my religion )

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